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Emofilia

L'emofilia è una malattia genetica ereditaria che colpisce tutti i mammiferi, uomini e cani compresi.

Il difetto genetico sul cromosoma X fa si che non vengano prodotti, o prodotti in quantità limitata e insufficiente, dei fattori della coagulazione, che sono proteine contenute nella parte plasmatica del sangue.

Se queste proteine vengono meno il processo coagulativo non funziona, causando emorragie spontanee difficili da arrestare.

La parte di sintomotalogia coinvolta non si tratta solo per ferite esterne, tanto che alcuni soggetti sono del tutto asintomatici pur essendo emofilici, ma di emorragie interne, alle volte spontanee senza bisogno di traumi all'interno delle articolazioni, chiamate emartri.

Il problema degli emarti è che in brevissimo tempo, bastano poche emorragie per innescare un processo degenerativo, dando vita a una patologia chiamata proprio artropatia emofilica, che è una forma di artrosi che proggredisce nel tempo e molto dolorosa, perchè il riassorbimento di quese emorragie nei tessuti ossei, tendinei e cartilaginei arrecano necrosi molto invalidanti.

Nel cane può rivelarsi fatale non esistendo alcuna cura o profilassi per somministrare la proteina mancante.

Ematoma ed Emartro su giovane Malinois affetto da Emofilia.

Immagine gentilmente concessa dal Dott. Fernando Folini

L'emofilia è malattia che non ha cura per gli animali, basti pensare che e' solo dalla fine degli anni '70 che si prova ad aiutare gli umani affetti, con tutte le difficoltà di immettere nell'organismo proteine non prodotte e quindi anche rigettate dai nostri stessi anticorpi.

Una malattia definita "rara" ma che se non arrestata può facilmente devastare un'intera razza con estrema facilità considerando che un cane, un pastore belga soprattutto, ha mediamente 10 cuccioli per volta, che se di linee prestigiose puo' essere importato o esportato in tutto il mondo.

Nel 2010 è stato individuato in Italia un primo caso di cucciolo di Malinois emofilico, primo ed unico ad essere stato dichiarato in tutto il mondo. Il muro riscontrato con le istituzioni è stato sconfortante sminuendo il problema e dichiarando che la malattia si sarebbe contenuta con facilità, perchè non rilevante per la razza. Per la verità si è riscontrata una frase infelice ed utopistica, le famiglie colpite con certezza sono state trovate nonostante i tentativi di far sparire cani e dati.

Femmine portatrici sane messe in riproduzione nonostante fossero dichiarate linee affette, si è smesso di testare i nuovi riproduttori e soprattutto non si è mai trovato appoggio e collaborazione per individueare altri soggetti malati o portatori.

Grazie al non voler riconoscere in alcun modo la malattia in Italia, anche gli allevatori esteri non sono a conoscenza del problema, esportando loro stessi cani affetti in tutta tranquillità.

Nel 2012 è stato attuato il progetto di SCREENING VOLONTARIO  "MALINEMO"  per sopperire alla mancanza di presa di coscienza di chi dovrebbe "ufficialmente" tutelare la razza; nel corso di indagini sull'EmofiliaA, quella maggiornmente riscontrata, sono comparse anomalie sull'EmofiliaB e sul von Willebrand, ragione per cui ci sentiamo in dovere non solo di non sottovalutare la propagazione di emofilici dalle linee già verificate e non fermate in alcun modo, ma è evidente che la razza abbia un problema di coagulopatie, che necessitano di studio esami per mettere in riproduzione solo i cani ritenuti SANI a tutti gli effetti, per tutelare i futuri cuccioli ed i loro proprietari.

A tal proposito aderendo al Progetto Malinemo ci appoggiamo ad uno dei massimi esponenti scientifici che abbiamo in Italia, il Professor Giorge Lubas, relatore di innumerevoli testi e convegni in tutto il mondo.

            da leggere:

           PRINCIPALI COAGULOPATIE DI ORIGINE EREDITARIA NEL CANE di Giorge Lubas - Veterinaria 2010

Il Pastori Belgi Club Italia, si è prefissato di lavorare a favore del Pastore Belga Malinois, promuovendo la ricerca del Fattore VIII e del Fattore IX sui maschi, mentre sulle femmine di testare anche il Fattore di von Willebrand oltre al FVIII e FIX. Prima di tutto per controllare la salute dei propri cani, tanto più se sono cani sportivi, e assolutamente per salvaguardare la razza nelle nuove generazioni.

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